Autore: maurizio
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Lo Snadir a Repubblica: vi spieghiamo a cosa serve quella che voi chiamate sanatoria!
Uguale trattamento ai docenti di discipline diverse da religionePer la serie ‘delle polemiche stancarsi mai’, questa volta è il turno del giornalista di la Repubblica Salvo Intravaia che firma un pezzo dal titolo: “La sanatoria per gli insegnanti di religione: via al concorso dove tutti saranno assunti”. Cavalcando l’onda agnostica e atea, la firma del prestigioso quotidiano, lamenta che la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo dei docenti precari di religione non preveda un punteggio minimo per entrare in graduatoria.Scrive preoccupato Intravaia: “In linea teorica, anche con un punteggio (teorico) di zero all’orale, si potrà accedere alla graduatoria finale che verrà utilizzata per l’assunzione a tempo indeterminato fino al suo esaurimento.”Eppure, Intravaia sa bene che nel 2018 furono svolti due procedure straordinarie per docenti di scuola dell’infanzia/primaria e di scuola secondaria di I e II grado abilitati di posto comune senza punteggio minimo. Quindi dovrebbe capire benissimo che per i precari di religione è stato utilizzato lo stesso trattamento fruito dai docenti precari di discipline diversa da religione.Intravaia sa anche (perché lo scrive) che “Il primo e finora ultimo concorso si svolse nel lontano 2004, quando a viale Trastevere sedeva Letizia Moratti. Da allora sono trascorsi vent’anni e nessun altro governo se l’è sentita di varare un’altra procedura per immettere in ruolo i docenti di religione cattolica”. Se Intravaia, avesse fatto un non impossibile ‘2+2’ non avrebbe certamente dimenticato di aggiungere che la procedura straordinaria non selettiva, viene bandita allo scopo di correggere la stortura di un sistema che ha condannato a dieci, venti, trenta anni di precariato un’intera categoria di docenti.Forse distratto dall’acrimonia contro gli IdR, Intravaia ha dimenticato di aggiungere anche che la Corte di Giustizia europea con la sentenza del 13 gennaio 2022 e la Cassazione con altre 47 sentenze hanno condannato l’indefinita reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione in quanto rappresenta un abuso.Sembra insomma che Intravaia vada alla ricerca di facile approvazione (dimentico di quelli che non sono particolari trascurabili…) nel criticare gli insegnanti di Religione Cattolica come un ‘populista’ qualunque… si proprio quelli che la sua penna censura ma che, evidentemente, questa volta ha scimmiottato!Orazio Ruscica, segretario nazionale SnadirFgu/Snadir – Professione i.r. – 11 gennaio 2024 – h.14,52 -
Lo Snadir risponde all’UAAR: non preoccupatevi dell’ora di religione, preoccupatevi dell’ora alternativa!
Stantia e ripetitiva, la UAAR torna a cercare vetrina parlando dei danni dell’insegnamento della Religione cattolica nella scuola pubblica italiana. Quella dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – questa volta in collaborazione con l’associazione OnData del progetto #DatiBeneComune – è ormai una litania d’ogni anno, a cadenza sistematica che li vede dedicare tempo ad analizzare numeri e percentuali (peraltro in maniera incompleta e inesatta) degli studenti che hanno liberamente scelto di non avvalersi dell’ora di religione negli anni scolastici 2020/21 e 2022/23, “scoprendo” che nell’anno scolastico 2022/23 i non avvalentisi sono stati 1.096.846 mentre nel 2020/21 erano pari a 1.014.841. Stranamente, tacciono sui numeri degli avvalentesi che, come riportano i dati del Servizio Nazionale per l’IRC, raggiungono le percentuali dell’83,40% nell’anno scolastico 2020/2021 (6.261.241 alunni) e del 84,44% nell’a.s. 2021/2022 (6.251.771 alunni), registrando quindi una lieve crescita.
Noi, come Snadir, li ringraziamo per l’utile lavoro svolto anche se, ci sembra ‘bizzarra’ la conclusione cui arrivano estrapolando i dati raccolti: “I dati mostrano una richiesta sempre crescente di scuola laica”, come ha commentato ai microfoni di Micromega e sull’agenzia 9 Colonne, il referente per la scuola dell’Uaar, Roberto Grendene. Con Grandene, ci siamo già confrontati e gli abbiamo più volte ricordato (e lo facciamo un’altra volta perché, evidentemente, repetita iuvant…) che l’insegnamento della religione cattolica, per chi se ne avvale, non intacca il principio di laicità dello stato. La scuola pubblica italiana È e DEVE rimanere laica e plurale, di tutti e per tutti, senza distinzione di razza, di sesso, di genere, di religione. Questo, però, non nega che la conoscenza e la comprensione della religione cattolica rappresentino un elemento fondamentale per la crescita culturale e civile delle giovani generazioni e, a dispetto del suo pensiero, l’ora di religione è puramente culturale e formativa. Il dogmatismo in verso che usa Grandene, a voler essere buoni, basisce…
Non dimentichiamo poi che i dati raccolti dall’Uaar dimenticano di evidenziare che nella maggior parte delle scuole italiane l’alternativa all’ora di religione è l’uscita da scuola anticipata. Ci piacerebbe allora che la solerzia dell’UAAR nel dire che l’ora di Religione non serve, la si adoperasse nel dirci cosa fare dell’ora alternativa. Atei e agnostici, sembrano non accorgersi che per un adolescente, fare un’ora in meno di scuola a settimana, è una tentazione troppo forte. E così, ammantano di scelta di coscienza ciò che invece è una scelta di convenienza.
Ecco, ci piacerebbe che l’UAAR dedicasse il suo ‘prezioso’ tempo a vedere attuato “correttamente” l’insegnamento alternativo perché insieme al diritto degli studenti di avvalersi o meno dell’insegnamento della Religione cattolica venga realizzato un percorso formativo che non sia discriminante. Se così non vi pare, buona raccolta dati da propinarci ogni anno e che, è il proprio il caso di dire, Dio vi protegga!
Orazio Ruscica, Segretario nazionale Snadir
Fgu/Snadir – Professione i.r. – 10 gennaio 2024
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Concorso ordinario Idr: Firmata l’Intesa MIM-CEI
Prendiamo atto con soddisfazione mista anche all’orgoglio di avere fatto tantissimo per quanto siglato, dell’avvenuta firma oggi tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Zuppi e il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dell’Intesa riguardante il concorso ordinario per la copertura del 30 per cento dei posti vacanti per l’insegnamento della religione cattolica, previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Il restante 70% dei posti disponibili, sarà coperto con una procedura straordinaria, riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio. Complessivamente si tratta di oltre 6.400 insegnanti.
Snadir ha lavorato tantissimo perché si raggiungesse l’intesa firmata oggi che sostituisce integralmente quella sottoscritta il 14 dicembre 2020. I titoli di qualificazione professionale per partecipare al concorso sono quelli rilasciati da Facoltà e Istituti elencati dal decreto del Ministro dell’Istruzione il 24 luglio 2020 (n. 70) e l’intesa odierna sottolinea che tra i requisiti, è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana all’insegnamento della religione cattolica.
Come abbiamo più volte ribadito nelle nostre trasmissioni, negli incontri, sulle nostre pagine social e nelle comunicazioni, il concorso si articolerà “in una prova scritta e una orale e accerta la preparazione dei candidati con riferimento alle materie ed alle competenze indicate dalla normativa vigente e dalle intese richiamate”. “L’articolazione, il punteggio ed i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli sono determinate dal bando di concorso, tenendo presente che tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica”.
Ci piace anche evidenziare le parole del Cardinale, Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, che ha espresso gratitudine al ministro Valditara per “aver colmato un vuoto e per la collaborazione instaurata” ma soprattutto, ha evidenziato che questo accordo “riconosce e riafferma il valore degli insegnanti di religione nelle nostre scuole: educatori preparati e appassionati che arricchiscono l’esperienza scolastica con un’occasione unica di dialogo, approfondimento culturale e confronto interdisciplinare. È giusto che sia data loro maggiore stabilità e sicurezza”.
E in questo senso, come Snadir, concordiamo con le parole del ministro, Valditara quando afferma che “l’insegnamento della religione è un’occasione di confronto e di dialogo sui principi etici e morali che da sempre accompagnano le civiltà nel loro cammino e l’occasione per andare alle radici della nostra civiltà imparando a conoscere il messaggio cristiano”, scrivendo di “docenti motivati e competenti grazie ai quali sarà possibile creare momenti di approfondimento e di arricchimento culturale”.
Il modo migliore per salutare un concorso che si tiene a vent’anni dalla prima, e finora unica, procedura bandita nel febbraio 2004 che istituiva i ruoli per l’insegnamento della religione cattolica. Adesso la pubblicazione dei due bandi, ordinario e straordinario, si potrà realizzare nelle prossime settimane e entro febbraio 2024.
Professione ir – 9 gennaio 2024
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Parere CSPI su DM procedure straordinarie IRC
L’8 gennaio 2024, il CSPI (Consiglio superiore della pubblica istruzione), in seduta plenaria, ha reso il parere sullo schema di decreto ministeriale riguardante le “Disposizioni concernenti le procedure concorsuali straordinarie riservate agli IdR nella scuola dell’infanzia e della primaria e nella scuola secondaria di I e II grado” con almeno 36 mesi di servizio nelle scuole statali.“Il CSPI si è limitato a poche osservazioni, che riteniamo, tuttavia, di notevole importanza – ha dichiarato Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir – infatti confermano quanto la FGU/Snadir ha sostenuto in sede di confronto sul predetto Decreto Ministeriale nelle due riunioni tenutesi l’11 e il 15 dicembre scorsi.”La prima osservazione è l’incongruenza riguardante il peso maggiore assegnato ai contenuti nella scuola secondaria di I e II grado. La lezione simulata esige un maggiore peso nella progettazione pedagogico-didattica che si uguale in tutti i gradi scolastici.La valutazione dei titoli, poi, va predisposta in modo tale che il titolo di accesso abbia una valutazione in base alla votazione conseguita e che ai titoli aggiuntivi siano attribuiti ulteriori punteggi predefiniti.Infine, nella tabella di valutazione occorre riconoscere un punteggio aggiuntivo all’abilitazione concorsuale conseguita nel precedente concorso del 2004.“Ci sarebbe piaciuto che il CSPI si fosse espresso anche sulla prova di lingua inglese, all’interno della prova orale non selettiva, e sui programmi di esame, adesso aspettiamo il Ministero. Per noi, la prova di lingua inglese dovrà incidere molto limitatamente sul punteggio finale” ha dichiarato Ruscica.Adesso il Ministero dell’istruzione e del merito procederà con la predisposizione del testo definitivo del Decreto ministeriale e – successivamente – del bando riguardante la procedura straordinaria.Nel frattempo, la presidenza della CEI e il Ministro dell’istruzione e del merito dovranno firmare l’intesa prevista dal comma 1 dell’art.1bis della legge 159/2019, così da permettere al Ministro di disporre il bando del concorso ordinario.Ricordiamo che il comma 2 dell’art.1bis della legge 159/2019 stabilisce che il bando del concorso ordinario e quello della procedura straordinaria dovranno essere pubblicati “contestualmente”.Se l’Intesa sarà firmata nelle prossime settimane, entro il mese di febbraio 2024 sarà possibile da parte del Ministero dell’istruzione e del merito pubblicare i due bandi, concorso ordinario e procedura straordinaria.Fgu/Snadir – Professione i.r. – 09 gennaio 2024 – h.16,10
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Prossimo 730 precompilato: entro il 18 gennaio occorre comunicare i figli a carico
Con l’avviso del 22 dicembre 2023 NoiPA comunica che, al fine del calcolo corretto della prossima dichiarazione precompilata 730/2024 (redditi 2023), è già disponibile il nuovo servizio self-service “Gestione familiari a carico e detrazioni” che consente di inserire i figli a carico minori di 21 anni (per i quali, si ricorda, è possibile richiedere ad Inps l’Assegno Unico se non lo si è già fatto).
La richiesta, da presentare tassativamente entro il 18 gennaio 2024 alla pagina self service “Gestione familiari a carico e detrazioni”, disponibile nell’area personale del portale NoiPA(https://noipa.mef.gov.it/cl/), permetterà quindi di “comunicare anche i dati anagrafici dei figli a carico di età inferiore ai 21 anni , che saranno trasmessi automaticamente all’Agenzia delle Entrate e riportati senza ulteriori operazioni necessarie da parte del contribuente nella prossima dichiarazione precompilata (Mod. 730/2024) ai fini del riconoscimento delle agevolazioni (detrazioni o deduzioni) per oneri, spese e rimborsi spettanti per tale tipologia di familiari a carico, nonché per il corretto calcolo delle addizionali regionali”.Per ogni ulteriore informazione CAF&SNADIR – cafpatronato@snadir.it – CUP 02.82957760Fgu/SNadir – Professione i.r. – 09 gennaio 2024 – h.12,44 -
INPS – Messaggio numero 4640 del 22-12-2023.Visite mediche di controllo domiciliare ai lavoratori pubblici. Fasce orarie di reperibilità
Visite mediche di controllo domiciliare ai lavoratori pubblici. Fasce orarie di reperibilità
In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi”.