Ancora una sentenza dal Tribunale di Catania a sostegno delle ragioni dei precari Idr

Il Tribunale Catania si è pronunciato nel merito di un ricorso – promosso dallo Snadir – presentato  da un rilevante numero di docenti di religione precari. Il Giudice del Lavoro ha immediatamente richiamato le pronunce in sede europea (Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sentenza del 13 gennaio 2022, nella causa n. 282/2019) sulla medesima materia e le pronunce della Suprema Corte di Cassazione (cfr. Cass. Sentenza n. 23914/2022 del 2.8.22; Sentenza 24144/2022 del 3.8.22; Sentenza n. 24146/2022 del 3.8.22; Sentenza n. 24260/2022 del 4.8.22; Sentenza n. 24393/2022 del 5.8.2022), sostenendo le medesime motivazioni.
 
È fuori dubbio che la reiterazione di contratti a tempo determinato di docenti in servizio su cattedre disponibili in organico di diritto si configuri come abuso, in quanto le esigenze dell’Amministrazione scolastica non possono ritenersi temporanee.
 
La seconda argomentazione, oramai presente in tutti i giudizi, riguarda l’inadempimento dello Stato per ciò che riguarda l’indizione di nuove procedure di assunzione. La legge le prevede triennali ma gli insegnanti di religione attendono da 19 anni una immissione in ruolo che è ancora da realizzarsi.
 
Continua l’impegno della Fgu/SNADIR per conseguire una immissione in ruolo che tenga conto della cronicità del precariato degli insegnanti di religione e che, di conseguenza, consideri con attenzione il valore dell’anzianità di servizio maturata in questi decenni.
“È tempo di sbloccare uno stallo sistematicamente ‘bocciato’ dalla magistratura – ha dichiarato Orazio Ruscica, Presidente Fgu e segretario nazionale Snadir – e al momento l’unica strada percorribile è l’indizione di una Procedura straordinaria. Non c’è altro tempo da perdere: lo chiedono migliaia di insegnanti precari.”
 

 
 Per informazioni su questa tipologia di ricorso, puoi scrivere l’indirizzo email dedicato ricorsi@snadir.it
 
 
Snadir – Professione i.r. – 13 marzo 2023 – h.
 
 

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