Ancora conferme per lo Snadir: la Corte di Cassazione si pronuncia in favore degli idr con due nuove sentenze

Si rafforza l’orientamento favorevole della Corte di Cassazione in merito alla necessità di rimuovere la condizione precaria degli insegnanti di religione, con due nuove sentenze (n. 22260 e n. 22261 del 14 luglio 2022) che si pronunciano circa il ricorso presentato dal Ministero dell’Istruzione sulla materia, contro due sentenze della Corte d’Appello di Firenze in merito ai ricorsi sostenuti dallo Snadir a tutela dei propri iscritti e dell’intera categoria.
 
Le sentenze ribadiscono due questioni di estrema rilevanza:
  1. L’attestazione di idoneità rilasciata dall’Ordinario diocesano – che, come già dichiarato dalla CGUE,  “opera sia nella fase genetica del rapporto che nella fase funzionale” – ha carattere permanente, pertanto non può essere indicata come causa e giustificazione del susseguirsi dei contratti a tempo determinato.
  2. Le  quote di organico (il 70% del totale delle cattedre e il rimanente 30% attribuite con incarico annuale) possono motivare l’uso dei contratti a termine ma non l’abuso di essi; pertanto non può ritenersi “illimitata la possibilità di utilizzare il contratto a tempo determinato”.
Inoltre, l’ingiustificabile reiterazione dei contratti emerge non solo dal fatto che i precari hanno superato tre anni di incarico ma anche dal fatto che quasi sempre questi tre (e più) anni di servizio sono prestati nella medesima sede scolastica, elemento che, ulteriormente, apre ad una presunzione di stabilità del posto di lavoro.
 
La Corte di Cassazione evidenzia che le proprie argomentazioni si richiamano alla recente pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 13 gennaio 2022, che, ricordiamolo, riguarda un ricorso sostenuto dallo Snadir.
 
In chiusura di sentenza la Corte di Cassazione, venendo al piano dei rimedi, evidenzia che “l’elaborazione giurisprudenziale e normativa conosce un ventaglio di possibili reazioni, che vanno dalla trasformazione ipso iure in rapporti a tempo indeterminato, alla stabilizzazione mediante procedure straordinarie destinate ai precari o infine al risarcimento del danno”.
 
Sono esattamente queste due ultime strade che lo Snadir sta percorrendo: la procedura straordinaria e il risarcimento per l’ingiusta e prolungata condizione di precariato. Il nostro Sindacato ha saputo vedere lontano e perseguire gli obiettivi giusti: i risultati sono una continua conferma della validità delle nostre azioni.
 


 

Fgu/Snadir – Professione i.r. – 14 luglio 2022 – h.19,15

 

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