Si susseguono le sentenze della Cassazione che confermano la condanna dell’abuso nella reiterazione dei contratti a termine dei docenti precari di religione (nr. 24758/2022, 24759/2022 e 24760/2022 del 12 agosto).
Questa volta i Giudici territoriali sono quelli della Campania, in particolare il Tribunale di Salerno Sezione Lavoro e la Corte d’Appello di Salerno. Quest’ultima ha confermato l’impossibilità giuridica di conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, ma ha riconosciuto il diritto dei docenti precari di religione ad essere risarciti per l’ingiusta condizione nella quale sono stati tenuti per molti anni.
Inoltre, i docenti precari di religione, come ha sottolineato la Corte di Cassazione, hanno proseguito per anni nel loro insegnamento senza mai poter fruire delle procedure di assunzione previste dalla legge con cadenza triennale. Lo Stato è venuto meno al suo obbligo e ciò ha determinato una condizione di precarietà sempre più problematica.
Questo è il motivo per cui lo Snadir ha fortemente voluto che si realizzasse una procedura straordinaria, per cancellare in via definitiva e con un intervento strutturale, il precariato generatosi nei diciannove anni trascorsi dalla legge sullo stato giuridico degli insegnanti di religione. Attendiamo che nei prossimi mesi il Ministero dell’Istruzione e del Merito convochi i sindacati per prospettare tempi e modalità delle immissioni in ruolo.

Snadir – Professione i.r. – 4 novembre 2022 – h.17,37
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