In merito all’emendamento al decreto Scuola proposto dal Sen. Mario Pittoni [emendamenti 1. 045 1.046 – Belotti, Basini, Colmellere, Fogliani, Furgiuele, Latini, Patelli, Racchella, Sasso (Lega)], e dopo che lo Snadir ne ha evidenziato i punti deboli, il Senatore ha chiarito la sua posizione in un’intervista per il portale Tecnica della Scuola.
Interrogato sulle graduatorie dei vincitori del concorso, il Sen. Pittoni afferma che “è logicamente e giuridicamente deducibile che le sue graduatorie di merito non abbiano scadenza”.
Ora è chiaro a tutti i Parlamentari, ai Giuristi e ai cittadini che una norma di legge deve distinguersi per «l’inequivocità e la chiarezza del significato delle definizioni e delle disposizioni, nonché la congrua sistemazione della materia in articoli e commi». Diversamente, se il testo di legge sta tra l’oscuro e l’ambivalente, sarà compito del Giudice dare chiarezza a ciò che il legislatore avrebbe dovuto descrivere chiaramente.
Nell’emendamento proposto dal Sen. Pittoni non si afferma che la graduatoria di merito dell’atteso concorso straordinario per gli insegnanti precari di religione si trasformerà in una graduatoria ad esaurimento. Allora, per evitare che il testo dell’emendamento Pittoni debba poi essere interpretato dalla Magistratura, conviene a tutti che introduca una precisazione, e cioè che le graduatorie del concorso straordinario sono utilizzate per le immissioni a tempo indeterminato fino a totale esaurimento di ciascuna graduatoria.
Inoltre il Sen. Pittoni afferma che: aumentare i posti da immettere in ruolo dal 70% al 90% “non cambierebbe praticamente nulla: dove i posti da dare alle assunzioni, oggi al 70%, sono 4 diventerebbero non più di 5”.
Qui il Sen. Pittoni mostra di non conoscere alcuni semplici dati: quelli relativi agli organici degli insegnanti di religione e il numero degli attuali docenti di religione di ruolo. Assicuriamo al Sen. Pittoni che la differenza è notevole: dove i posti con il 70% sono soltanto 4, diventeranno con il 90% ben 400 posti.
Infine, la dichiarazione che “aumentando la percentuale al 90%, una condizione peraltro considerata inaccettabile per la Conferenza episcopale” ci lascia molto addolorati, perché, come affermato da Papa Francesco “Il lavoro precario è una ferita aperta per molti lavoratori. La precarietà è immorale”.
Chiaramente, ci teniamo a ringraziare il sen. Pittoni per l’interessamento che sta manifestando nei confronti dei docenti di religione, con questo intervento vogliamo solamente sforzarci di portare, come Associazione sindacale, il nostro contributo di idee e proposte di miglioramento.
Professione i.r. 18 novembre 2019
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