Il nuovo accordo sulla mobilità, siglato stamattina, permetterà ai docenti di essere assegnati alla sede di servizio di appartenenza, ripristinando così alcuni dei diritti che la legge 107/2015 aveva negato ai lavoratori della scuola.
Tale accordo, però, ha lasciato fuori i docenti di religione, disconoscendo loro la titolarità sulla sede di servizio.
A tal proposito, questa mattina, lo Snadir e le altre organizzazioni sindacali hanno ufficialmente consegnato la richiesta di riapertura della sequenza contrattuale al fine di inserire nel contratto le opportune variazioni e precisazioni.
Nel documento consegnato viene sottolineato come il vigente quadro normativo e contrattuale non sia incompatibile con un esplicito riconoscimento d’ufficio, in favore degli insegnanti di religione, della titolarità nella sede scolastica di attuale servizio, analogamente a quanto è stato fatto per tutti gli altri docenti, in modo che l’assunzione in ruolo del docente di religione implichi una titolarità a tempo indeterminato sulla sede che gli viene assegnata al momento della assunzione.
- Dichiarazione – Mobilità territoriale e professionale personale docente di religione cattolica
- Ipotesi di CCNI – Mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. per gli anni scolastici relativi al triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22
- Titolarità della sede anche per gli Idr: il Miur dice no. Lo Snadir e le altre organizzazioni sindacali hanno chiesto di riaprire una sequenza contrattuale specifica
Snadir – Professione i.r. – 31 dicembre 2018, h.14,22
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