Come già anticipato, il Movimento 5 stelle, attraverso l’On Flora Frate, ha presentato in VII Commissione alla Camera una proposta al fine di valutare la possibilità e la fattibilità di un piano straordinario di assunzione per gli insegnanti di religione cattolica.
La proposta è stata motivata soprattutto dalla condizione incresciosa di precariato cui sono costretti ogni anno oltre 15mila docenti, definita dalla deputata “un dramma, umano e professionale senza fine”, causato in modo particolare dall’esclusione di tale categoria professionale dal piano di assunzioni previsto dalla riforma “Buona scuola”, che ha invece riguardato tutti gli altri insegnanti.
Per tali ragioni, non comprendiamo le dichiarazioni di Andrea Maestri della segreteria nazionale di Possibile e di Eulalia Grillo responsabile della campagna di Possibile ‘Alla base la scuola’, che vedono nella proposta dell’On. Frate una violazione del principio di laicità dello stato.
Cogliamo l’occasione, per ricordare a chi ancora una volta affronta la questione dell’Irc in maniera superficiale, che le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica rappresentano un momento puramente culturale e formativo. Tale insegnamento permette infatti l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, sviluppando il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili.
In nessun modo viene violato il principio di laicità dello stato, poiché non si tratta di un’ora di catechesi, né di un’opera di indottrinamento. Quello che l’ora di religione si propone di essere all’interno della scuola italiana è piuttosto uno spazio di formazione culturale indispensabile per cogliere aspetti fondamentali della vita e delle tradizioni del nostro Paese e della nostra società.
Inoltre, l’insegnamento della religione, distribuendosi nei vari campi di esperienza, fa sì che i nostri alunni riflettano e si interroghino sul senso della loro esistenza per elaborare ed esprimere un progetto di vita, che si integri nel mondo reale in modo dinamico, armonico ed evolutivo.
Non a caso, l’UNESCO afferma che «Nessun sistema educativo può permettersi di ignorare il ruolo della religione e della storia nella formazione della società».
Siamo fiduciosi che anche Possibile possa presto superare questo vecchio fraintendimento e aprirsi alla tutela dei diritti di questi lavoratori della scuola che svolgono il loro servizio per il bene dei nostri studenti, educandoli alla giustizia e alla pace.
Professione i.r. 15 novembre 2018, h. 10.30
Lascia un commento