Riflessioni sulla giornata della memoria . PER NON DIMENTICARE

Riflessioni sulla  giornata della memoria 
PER NON DIMENTICARE


di Giovanni Palmese                 


   Il popolo d’Israele è un piccolo popolo che nella sua storia spesso si è visto alla  mercé di potenze molto superiori a lui che hanno determinato persecuzioni e ricordi luttuosi.
   Il calendario ebraico presenta tre memoriali di tali GiornataMemoria27012009.jpgpersecuzioni, subite sotto la forma di schiavitù in terra straniera (Pesach), di lotta contro un oppressore che ha conquistato la tua terra (Chanukkà), di minaccia di genocidio nella Diaspora (Purim). Avvicinandosi il “giorno della memoria” mi viene in mente un versetto biblico, che si assomiglia molto alle persecuzioni dei nostri giorni e nel quale vi si può notare un condensato di letteratura antisemitica di tutti i  tempi.
  Amàn disse al re Assuero: Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto (Ester 3,8)
   Tra il 1933 e il 1945 i nazisti uccisero quasi sei milioni di ebrei. Cosa avevano fatto per provocare un simile trattamento? Proprio niente. Semplicemente, erano ebrei. Il 27 gennaio il nostro Paese dedica a tutti loro e alla shoah (in ebraico significa disastro) un giorno «della memoria»: non dimenticare mai cosa successe serve a far sì che non ricapiti mai più.  Di quei sei milioni di morti, un milione e mezzo erano bambini. Scritti così, sulla carta, questi numeri enormi non dicono molto. Sono, appunto, solo numeri… E se provassimo ad immaginare i volti di quei bambini ebrei? Sicuramente uno sarà certo somigliato all’immagine che abbiamo dato. Erano solo bambini CancelloingressolagerDachau.jpgebrei! Erano solo bambini…..d’Europa! Vorrei riportare le parole di un sacerdote,ex deportato del Lager di Dachau, perché sento, in questo momento in cui sto scrivendo, il bisogno di riflettere e di proporre non mie parole, ma quelle che sono state in bocca a dei testimoni e delle quali ci hanno fatto regalo perché la memoria sia sempre viva. 
   “Vorrei conoscere anche una sola di queste guide per sputarle sul viso almeno; vorrei sapere se questi luridi figli di Giuda hanno dei bambini… perché neanche i bambini risparmiano col loro schifoso mercato. Ed è uno spettacolo che farebbe fremere il più santo dei santi: pazienza portare in carcere le donne, pazienza ancora i vecchi, ma i bambini, poveri innocenti, alcuni ancora lattanti attaccati al collo della mamma, altri barcollanti sulle loro gambette malferme che si guardano attorno spauriti, e ad ogni passo, come per un misterioso presentimento, i loro occhi si riempiono sempre più di terrore…(1)
   Don Paolo fu deportato nei lager di Mauthausen e di Dachau e vi  sopravvisse. La sua colpa era quella di aver aiutato degli ebrei. Morì nel 1996.
   In questo quadro di riferimento alla giornata della memoria, vorrei anche  citare un bel  testo poetico del nostro Domenico Pisana, (2)  scritto proprio lo scorso 20 aprile del 2008 in occasione di una sua visita al Lager di Dachau  insieme con alcuni suoi studenti. E’ un testo che non ha bisogno di commenti, perché  spiega da sé che cosa si possa provare di fronte al ricordo memoriale di una delle più brutte pagine che la storia abbia conosciuto   
   


(1) Intervento di Don Paolo Liggeri, rinchiuso a San Vittore nel maggio 1944 per l’aiuto fornito a ebrei e a renitenti alla leva in “Delatori” di Mimmo Franzinelli, Milano, Mondadori 2001
(2) D.PISANA. Canto dal mediterraneo. Poemetto, Editrice Ismeca, Bologna, 2008, pp. 84 -86


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Snadir – Professione i.r. – lunedì 26 gennaio 2009

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