Si estende l’occupazione degli atenei
Prosegue senza soste la mobilitazione degli universitari a Pisa contro la legge 133 e la Riforma Gelmini. Neppure il weekend è riuscito a distogliere l’attenzione dei manifestanti dall’impegnarsi attivamente per la loro causa. Le aule del polo didattico Carmignani ospitano quotidianamente due assemblee generali: la prima alle 10 del mattino, per organizzare dei gruppi di lavoro con incarichi specifici da portare avanti durante la giornata. Il secondo incontro si tiene invece intorno alle 22, indirizzato a fare il punto della situazione e a stabilire il programma di mobilitazione per il giorno seguente. E non passa notte che il polo didattico non ospiti qualche occupante disposto a rinunciare ad un comodo letto per dormire sul parquet delle aule.
Ciascun tavolo di lavoro ha una sua funzione precisa e un compito da mandare avanti. Un “Gruppo protesta performance” che propone delle iniziative di rimostranza che attirino l’attenzione della città. Un “Gruppo comunicazione e informazione stampa” che si occupa di stendere i volantini e, a breve, di realizzare un sito internet. Un “Gruppo di coinvolgimento licei e istituti tecnici”, non solo di Pisa, ma anche di Cascina e Pontedera. Nel frattempo, inoltre, in ogni facoltà sono stati delegati dei referenti che si occupano di seguire le varie riunioni che vengono organizzate e di informare le assemblee in merito agli sviluppi in corso.
Durante il fine settimana, peraltro, lo spazio occupato è stato impiegato per organizzare una serata a tema con musica dal vivo, come la “festa antirazzista” di sabato, e un incontro con i rappresentanti d’istituto dei licei e degli istituti tecnici, durante la domenica pomeriggio.
Questa settimana dovrebbero prendere il via le varie iniziative che sono state scelte per proseguire la manifestazione di dissenso nei confronti del disegno di legge. L’assemblea della Rete nazionale dei Ricercatori precari dell’Università di Pisa, già dal 9 ottobre, aveva infatti decretato che, a decorrere da lunedì 13, tutte le attività didattiche sarebbero state sospese sino al 19, periodo durante il quale sarebbero state proposte delle assemblee di precari aperte agli studenti in ogni facoltà dell’Ateneo.
Dall’altra parte prosegue anche la mobilitazione degli insegnanti e dei genitori delle scuole Primarie, che partecipano spesso alle assemblee e cominciano ad organizzarsi per la “Notte bianca delle elementari” del 15 ottobre: un’occupazione simbolica delle aule che partirà dalle ore 18 e si concluderà in tarda nottata, o addirittura la mattina del giorno seguente. Un appuntamento fissato per manifestare ulteriormente il proprio dissenso e attirare l’attenzione della cittadinanza.
Emanuela Benvenuti
Snadir – martedì 14 ottobre 2008
Lascia un commento