Pubblico impiego e assunzioni: occorre dare una vera svolta
Il 6 aprile scorso è stato siglato dal Governo e dalle Confederazioni sindacali l’accordo sul pubblico impiego. Nella stesso incontro il Ministro Padoa-Schioppa ha firmato il decreto interministeriale per l’assunzione in ruolo di 50.000 docenti e 10.000 ata.
L’accordo sul pubblico impiego ha definito gli aumenti contrattuali a regime nella misura di 101 euro (il 13 aprile scorso il Governo si è rimangiato l’accordo abbassando i 101 a circa 90 euro); mentre per il personale della scuola è stato stabilito che ai 101 o ai 90 euro bisognerà aggiungere le risorse derivate dai risparmi realizzati con i tagli strutturali ammontanti a circa 210 mln di euro, che a conti fatti risultano 15 euro a docente.
Non ci piace però la destinazione di questi 210 mln di euro che l’accordo vincola “per la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera docente”.
Non vorremmo che si ripresentasse l’infelice idea berlingueriana dell’agganciamento di tali benefici economici alla frequenza di corsi di aggiornamento. Non vogliamo affatto rivedere la corsa all’accaparramento di variegati e sonnolenti corsi di aggiornamento oppure a funesti concorsacci. Su tali eventuali decisioni il Ministro ci vedrà fermi oppositori.
Dicevamo che in attuazione della legge Finanziaria per il 2007 il Ministro Padoa-Schioppa ha firmato il decreto per l’immissione in ruolo di 50.000 docenti.
Siamo alle solite. Ogni anno viene assunto un numero di docenti molto inferiore al numero delle cattedre disponibili. Ad esempio, non si tiene conto del numero dei docenti che andranno in pensione: infatti il prossimo 1° settembre ci saranno 36.059 cattedre vacanti e disponibili e altre 39.000 derivanti dai pensionamenti per un totale di 75.059 cattedre vacanti a fronte dei soli 50.000 posti messi in ruolo. Rimangono così altre 25.059 cattedre disponibili e vacanti da assegnare con incarichi a tempo determinato annuali e altre 100.000 cattedre da coprire con supplenze fino al termine delle attività didattiche; restano così per il prossimo anno scolastico 125.059 cattedre disponili.
Se il Governo vuole eliminare veramente il precariato o almeno ridurlo in modo deciso, allora occorre dare una vera svolta al sistema attuale di assunzione in ruolo. E’ necessario immettere in ruolo immediatamente sull’intero numero delle cattedre disponibili e poi coprire le nuove cattedre disponibili a seguito dei pensionamenti con l’assunzione di almeno 25.000 / 30.000 docenti per ogni anno. Occorre investire con forza sul futuro della nostra società, assicurando una continuità didattica nell’insegnamento al fine di rendere sicuro per i nostri studenti il raggiungimento del successo scolastico.
Benito Ferrini
Decreto interministeriale (il link reindirizza al sito del MPI)
Lascia un commento