Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione
Quand’è che la scuola la progetteranno i professori?
"Insegnare ad essere", ecco il compito della scuola italiana nella sfida verso il futuro. Questa è una delle frasi pregnanti che leggo con piacere nel documento base "Cultura Scuola Persona" per le nuove indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione presentate a Roma il 3 aprile scorso dal Ministro Giuseppe Fioroni.
Interessante è l’analisi che lo stesso ministro fa sul mondo giovanile che possiede il superfluo, ma non "l’indispensabile", una realtà che coinvolge la "nostra scuola" come primo motore di cambiamento.
In un tempo di frammentazione del sapere, l’onorevole Fioroni propone di dare un senso a questa frammentazione; questa è la nuova sfida. Mi ha fatto molto piacere, leggendo la sua riflessione, signor Ministro, il modo in cui lei ha parlato dell’alunno come persona che interagisce con la realtà esterna in continuo mutamento e dell’immagine della scuola che deve dare gli strumenti perché quest’alunno possa diventare uomo, districandosi e selezionando le informazioni che provengono dalle varie agenzie educative. Felice di leggere queste considerazioni, anche perché nel 2005, nel 2°congresso nazionale, lo Snadir presentava un’idea di scuola simile alla sua. Mi piace soffermarmi sul verbo E-ducere, che lei signor Ministro ha sapientemente usato, tirar fuori ciò che già è dentro ogni alunno, valorizzarlo e far nascere la Persona.
Una scuola attenta, quindi, ad uno "studente persona"che non rinnega le tradizioni, ma che con mano solerte lo conduce" verso quell’essere unico ed irripetibile che si ha in classe". Il signor Ministro mi permetterà di riportare, riassumendo l’ultima parte del suo discorso, laddove dice: "La scuola siamo noi…Non vogliamo concederci facili assoluzioni, ci assumiamo la responsabilità del dover essere migliori….Questo capitale umano di docenti e studenti, può accettare questa scommessa e può dare al Paese il motore che tutto muove…Resta a noi saper coltivare questa passione…Vogliamo assumerci la responsabilità di costruire il futuro". E noi caro ministro questa responsabilità ce la vogliamo assumere. Ma mi sorgono alcune domande. Come tradurre quest’idea di scuola, sicuramente condivisibile da tutti, in fare quotidiano? Come, entrando in una sala dei professori, trovare docenti felici di "rimettersi in gioco", quando, mi creda, è difficile riuscire ad arrivare alla fine del mese, pagando tutte le bollette?
Veda, caro Ministro, apprezzo la sua buona volontà, ma ci sono solo due strade per pensare una scuola nuova: una giusta gratificazione economica per il corpo docente ed una riqualificazione professionale con corsi di aggiornamento seri. Spero che lei non pensi al modello Berlinguer, esperienza decisamente tragica per lui e per la scuola! Né, la prego, a quell’umiliante accaparrarsi inutili corsi di aggiornamento per essere fra i "migliori".
Mi piacerebbe, caro Ministro, che al tavolo di lavoro per una scuola nuova non ci fossero solo moderni soloni, ma noi professori che entriamo in classe ogni giorno che guardiamo negli occhi i nostri alunni (nella commissione che ha redatto il documento Cultura Scuola Persona c’era un solo docente). Le auguro buon lavoro Ministro con la speranza che la scuola in cui credo sia anche la Sua.
Marisa Scivoletto
-
MPI: Verso le nuove indicazioni nazionali, presentato a Roma il documento culturale (il link reindirizza al sito del MPI)
-
Discorso del Ministro Fioroni (il link reindirizza al sito del MPI)
- Intervento di Edgar Morin (il link reindirizza al sito del MPI)
Lascia un commento