Sciopero_Nazionale/Sciopero_24_maggio_2000_manifestazione.asp

La
protesta dello Snadir: 



alle regionali la voce degli Idr potrebbe aver lasciato
un segno


Manifestazione5.gif (63252 byte)
….
e ora sciopero e sit-in


Il
punto focale di questo numero (Professione
ir 2/2000
) sicuramente lo sciopero nazionale indetto
dallo Snadir per mercoled 24 maggio con successivo sit
in davanti a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.
Inutile sottolineare quanto sia importante una presenza
massiccia (organizzazione
sciopero
). Una voce che deve elevarsi con forza contro
il ritardo legislativo per il riconoscimento del diritto
allo stato giuridico degli insegnanti di religione. Il governo
non pu continuare a rimanere indifferente su questa vicenda
ma deve, invece, dare risposte concrete, lungimiranti e,
comunque, che diano senso alla professionalit della categoria
ma anche alla scuola italiana. “E’ evidente – dice il segretario
nazionale dello Snadir, Orazio Ruscica – che in caso contrario
il passaggio del disegno di legge dalla settima commissione,
dove la maggioranza non era concorde, all’aula del Senato
rischia di fare esplodere vecchie risonanze ideologiche.
Noi ribadiamo ancora che i docenti di religione sono lavoratori
della scuola alla quale garantiscono un contributo culturale
per una scuola del dialogo e dell’interculturalit”. Dunque
fare quadrato per il raggiungimento di un obiettivo legittimo.
Inutile aggiungere che nella lontana ipotesi di un ricorso
alle elezioni politiche anticipate la manifestazione del
24 maggio andrebbe rinviata. Nel frattempo stata presa
coscienza che la settima commissione “Istruzione” ha conferito
il mandato al relatore, senatore Brignone, di riferire favorevolmente
in Assemblea sul testo unificato dei disegni di legge sullo
stato giuridico dei docenti di religione. E, tanto per “allungare
il brodo”, l’appuntamento non stato calendarizzato, per
la serie “indosso il vestito nuovo ma non faccio il bagno”.
“Noi apprezziamo – dice Ruscica – la disponibilit mostrata
dalle forze di Governo di ritenere maturo il tempo per l’esame
del testo unificato. Auspichiamo, per, la solerte calendarizzazione
per non dovere ritenere che il rinvio sia un modo per rimandare
e poi rimandare e poi ancora rimandare”. Intanto la categoria
alle scorse elezioni regionali ha gi dato un forte segnale.
Un risultato, quello raccolto dalla maggioranza, che non
pu sottovalutare la forza poderosa di ventimila insegnanti
ai quali vanno sommati i congiunti “pi stretti”. Si voluto,
in questo modo, rappresentare che gli insegnanti di religione
non rappresentano un carrozzone facile da gestire a proprio
piacimento. Potrebbero assumere gli stessi atteggiamenti
gi al ritorno alle urne per i referendum. “L’immediata
calendarizzazione – aggiunge il segretario dello Snadir
– ci far conoscere quali forze politiche desiderano veramente
approvare in tempi brevi un giusto e legittimo stato giuridico
che i docenti di religione attendono da circa sedici anni”.
Mi sembra, a proposito, necessario riportare all’interno
del presente, una dichiarazione dei senatori Asciutti(Forza
Italia), Bevilacqua(Alleanza Nazionale) e Brignone(Lega
Nord) al termine della seduta della settima commissione
del 29 marzo scorso: “Il Ppi e l’Udeur – dicono i tre parlamentari
– anche sul provvedimento inerente lo stato giuridico degli
insegnanti di religione, sono al servizio dei diessini e
dei comunisti. Nella riunione del 29 marzo, durante la quale
si dibattuto il provvedimento, il popolare Monticone ha
chiesto di rinviare l’analisi in aula chiudendo di fatto
il reale avvio dell’esame del testo in commissione”. E cos
la proposta di Monticone, grazie ai voti favorevoli di Ppi
e dell’Udeur, stata accolta. “Da tre sedute – aggiungono
Asciutti, Bevilacqua e Brignone – la maggioranza cerca ogni
tipo di espediente per rinviare qualsiasi votazione sia
sugli emendamenti che sui singoli articoli. Non da meno
la componente dei popolari e dell’Udeur si presta a questi
giochi rinnegando ancora una volta le proprie promesse.
Se non si trova una valida soluzione in commissione quali
saranno i tempi di calendarizzazione in aula? Una situazione
davvero indecente mentre nel frattempo gli insegnanti di
religione sono costretti al loro perenne stato di precariato”.
Dunque ancora successo. Prendiamone nota. Serviremo il
piatto con gli ingredienti che ognuno merita. 

Prepariamoci, dunque, alla grande manifestazione nazionale.
I docenti di religione ritengono necessaria ed urgente la
definizione in aula del disegno di legge per il loro stato
giuridico: “Occorre che il Senato – conclude Orazio Ruscica
– elimini quest’ultima frangia di precariato nella scuola
e immetta in ruolo, in sede di prima applicazione, gli insegnanti
di religione che abbiamo determinati requisiti”. I requisiti
cui si riferisce il segretario nazionale dello Snadir sono:
il possesso dei qualificazione professionale previsti dal
Dpr 751 del 1985 ; avere almeno 360 giorni di servizio prestati
mediamente con un orario settimanale non inferiore alla
met dell’orario di cattedra; frequenza di un corso abilitante
riservato di 110 ore con esame finale.



Saro Cannizzaro

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