Convir_2002/comunicato_stampa_4_e_6_maggio_2002.asp

LO
STATO GIURIDICO CONDIZIONE IRRINUNCIABILE NEL FUTURO DEGLI
IDR


  


Il 
4 ed il 6 maggio scorsi, lo SNADIR, Sindacato Nazionale
Autonomo degli Insegnanti di Religione, ha
organizzato, rispettivamente presso il Palaffari di Firenze
(vedi
foto
) e presso l’Hotel Excelsior di Bari, il 3 ed il
4  “Convir 2002”
– Convegno Nazionale Insegnanti di Religione – 
sul tema: “Docenti di religione: professionisti per
una scuola di qualit”.


In entrambi gli
appuntamenti stato ribadito il fondamentale contributo degli
idr:


     
alla
conoscenza e stima delle identit dei credenti e delle loro
religioni


     
al
dialogo interculturale, interetnico, interreligioso ed ecumenico


     
alla
formazione della personalit culturale e civile degli studenti


     
alla
gestione delle istituzioni scolastiche in funzione dei bisogni
formativi degli studenti e ai bisogni educativi delle famiglie


     
alla
promozione delle risorse umane e culturali presenti nel territorio


     
alla
valorizzazione del patrimonio religioso e culturale presente
nel territorio


       mediante un impegno professionale quotidiano,
costante e sempre pi qualificante, 
come dimostra la partecipazione numerosa e sentita
ai molteplici convegni organizzati dallo Snadir in tutta Italia.


Ad
un tale impegno professionale ed educativo degli idr nella
scuola, deve per corrispondere un riconoscimento del loro
stato giuridico, una condizione, questa, che i circa settecento
docenti di religione (250 a Firenze e 450 a Bari) che hanno
partecipato ai convegni hanno chiesto con forza e determinazione,
per essere insegnanti di diritto ed anche di dovere come tutti
gli altri.


Il
convegno toscano 
stato aperto con la lettura di un messaggio che S.E. Monsignor
Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze, ha rivolto ai partecipanti
e agli organizzatori, mentre quello pugliese stato aperto
dal segretario provinciale dello Snadir, Michele D’Ambrosio.


La
relazione “Professionalit degli idr per una scuola di qualit”
del professore Pasquale Troa (responsabile del Centro Studi
dello Snadir) ha sottolineato il carattere culturale, ecumenico,
interreligioso  dell’attivit
che gli insegnanti di religione promuovono nella scuola con
la loro professionalit.


 La professoressa Maria De Falco, durante il Convir fiorentino, 
ha invitato, dal parte sua, i colleghi a lasciarsi
affascinare dall’insegnamento della religione.


E’
seguita, quindi,  la
relazione su. “Il progetto di legge Moratti: concorso o corso
abilitante riservato?”, svolta dal Prof. Orazio Ruscica (Segretario
Nazionale dello Snadir), il  quale, con forza, ha affermato la necessit di 
ottenere uno stato giuridico che tenga conto delle
legittime aspettative dei docenti di religione gi in servizio.
Il progetto di legge governativo, pertanto, “deve accogliere
il corso abilitante riservato e la graduatoria permanente
ad esaurimento”. Molteplici e costruttivi sono stati gli interventi
dei docenti rivolti ad ottenere chiarimenti e a ribadire il
progetto illustrato da Ruscica.


    Intorno alla
tavola rotonda barese 
erano seduti anche 
i parlamentari Nocco, Ostillio e Piglionica, i quali
hanno espresso la loro solidariet alla categoria, “ultima
precaria della scuola”; l’On. Massimo D’Alema, impossibilitato
a partecipare, ha fatto pervenire ai convegnisti un messaggio
attestante il suo impegno a seguire con interesse gli sviluppi
dei lavori.


    Il Sottosegretario
al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Grazia
Sestini, da parte sua, impossibilitata ad essere presente
al convegno di Firenze, ha inviato un messaggio in cui, dopo
avere espresso apprezzamento per la figura e l’opera dell’insegnante
di religione, ha esposto i punti pi importanti del disegno
di legge presentato dal Ministro Moratti.


  
Entrambi i
convegni si sono conclusi con l’auspicio che il prossimo simposio
possa essere anche un’occasione per salutare, finalmente,
il riconoscimento di un diritto professionale: lo stato giuridico
per i docenti di religione.


 Ufficio
Stampa Snadir


Saro
Cannizzaro

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