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SCHEDA
DEL FILM


“L’ora di
religione (Il sorriso della madre)”

Regia e sceneggiatura: Marco Bellocchio

Interpreti: Sergio Castellitto, Jacqueline Lustig, Chiara
Conti, Piera Degli Esposti, Alberto Mondini 

Fotografia: Pasquale Mari

Scenografia: Mario Dentici

Costumi: Sergio Ballo

Montaggio: Francesca Calvelli

Produzione: Film Albatros, Rai Cinema

Distribuzione: Istituto Luce

Sito ufficiale: L’ora di religione


TRAMA
IN BREVE


La vita di
Ernesto, artista ateo, viene sconvolta dalla notizia che
la madre (uccisa dal fratello Egidio, ora ricoverato in
una clinica psichiatrica) sta per essere beatificata, sotto
la spinta della famiglia che vede nella beatificazione un’occasione
per ritrovare lustro e protezioni influenti. Il tutto mentre
Ernesto si chiede se sia giusto o sbagliato che il figlio
frequenti l’ora di religione a scuola.


IL
REGISTA


Regista cinematografico
italiano (Piacenza 1939).

Dopo aver frequentato il ginnasio in un collegio ecclesiastico
di Piacenza, il liceo in un Istituto Barnabita di Lodi e
aver seguito corsi di filosofia all’Universit Cattolica
di Milano (l’educazione religiosa avr un gran peso nella
sua opera), si iscrisse al Centro sperimentale di cinematografia
e nel 1965 esord clamorosamente con I pugni in tasca, opera
molto cruda sullo sgretolamento della famiglia, in cui emerge
una posizione fortemente critica dei valori tradizionali
religiosi e morali.

L’anticonformismo di Bellocchio e le sue tendenze ideologiche
di estrema sinistra, si collocarono in modo adeguato in
La Cina vicina del 1967 e Nel nome del padre del 1972,
che si ispira agli ambienti ecclesiastici della sua giovinezza. 

Molto discusso fu Sbatti il mostro in prima pagina, sull’ambiente
giornalistico, e Matti da slegare (1975), un film dossier
sui manicomi italiani, ancora lontani dalla riforma della
legge 180/78. 

Maggior successo hanno avuto i due film successivi Marcia
trionfale (1976) e Salto nel vuoto (1980), il primo sull’ambiente
della caserma e del servizio militare, che viene utilizzato
come pretesto per avviare un ampio discorso critico, il
secondo sul chiuso ambiente della famiglia, che viene ancora
messa in discussione con amare critiche. Soprattutto quest’ultimo
lavoro ha riscosso ampio successo di critica, che gli ha
riconosciuto diversi premi anche a carattere internazionale.

Fra questi due film va segnalata una versione del Gabbiano
di Cechov (1977), realizzata per la televisione.

Del 1982, Gli occhi la bocca, storia dell’identificazione
morbosa di un giovane con il proprio fratello morto, a cui
seguito nel 1984 Enrico IV, tratto dalla commedia di Luigi
Pirandello e, successivamente, Diavolo in corpo (1986),
libera interpretazione del romanzo di R. Rediguet, e La
visione del sabba del 1988.

Nel 1991 gira La condanna, del 1994 il film Il sogno della
farfalla e nel 1999 realizza La balia, un film in costume
tratto da una novella di Pirandello, che vince il David
di Donatello per i costumi e quattro Ciak d’Oro per la migliore
attrice non protagonista, la fotografia, la scenografia
ed i costumi

Marco Bellocchio a Cannes ha gi presentato “La balia” (1999),
“Il principe di Homburg” (1997), “Il sogno della farfalla”,
“Diavolo in corpo” (1986), “Enrico IV” (1984), “Salto nel
vuoto”(1980), “Il gabbiano” (1977).

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