ISTRUZIONE (7a)
MARTEDI’ 14 MARZO
2000
408a
Seduta
Presidenza del
Presidente
OSSICINI
Intervengono i sottosegretari
di Stato per la pubblica istruzione Gambale e Polidoro.
La seduta inizia
alle ore 15,20.
IN SEDE REFERENTE
(662) SPECCHIA
ed altri. – Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti
della religione cattolica
(703) MONTICONE
e Pierluigi CASTELLANI. – Norme in materia di stato giuridico
degli insegnanti della religione cattolica
(1376)
FUMAGALLI CARULLI ed altri. – Norme sullo stato giuridico
e sul reclutamento dei docenti di religione cattolica
(1411) MINARDO
ed altri. – Nuova disciplina sullo stato giuridico e sul reclutamento
dei docenti di religione cattolica
(2965) COSTA.
– Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti di
religione
– e petizione n.
447 ad essi attinente
(Seguito dell’esame
congiunto e rinvio)
Riprende l’esame congiunto,
sospeso nella seduta del 9 marzo scorso.
Il sottosegretario GAMBALE,
richiamandosi al dibattito svoltosi nell’ultima seduta circa
la mancata trasmissione da parte del Governo della relazione
tecnica richiesta sui provvedimenti in titolo dalla Commissione
bilancio ai fini dell’espressione del parere, comunica che
questa mattina il Ministero della pubblica istruzione ha inviato
i dati di sua competenza al Ministero del tesoro e al Dipartimento
per i rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio,
affinch siano ufficialmente trasmessi alla Commissione bilancio.
Nel riconoscere che le difficolt incontrate nella ricognizione
del numero di insegnanti interessati e del numero di ore effettivamente
svolte hanno determinato forti ritardi, testimonia comunque
l’impegno del Ministero a concludere positivamente l’approfondimento,
onde consentire una pi consapevole valutazione da parte della
Commissione bilancio.
Il presidente OSSICINI,
ringraziando il Sottosegretario per la sua sollecitudine,
osserva che peraltro la Commissione ha gi avviato l’esame
dell’articolo 1 e dei relativi emendamenti e che le dichiarazioni
del Sottosegretario non offrono, allo stato attuale, elementi
di cui il dibattito si possa giovare, essendo la preannunciata
relazione tecnica diretta non a questa Commissione, bens
alla Commissione bilancio, che – ricorda – non ha fornito
nel termine stabilito dal Regolamento il parere richiesto.
La senatrice PAGANO,
a nome del Gruppo Democratici di Sinistra – L’Ulivo, conferma
l’impegno a portare a compimento l’iter
con sollecitudine. Ritiene tuttavia indispensabile che l’esame
avvenga sulla base di dati concreti, tanto pi che si tratta
di un impegno di spesa pari a circa 50-60 miliardi e che coinvolge
l’attribuzione di circa 5.000 cattedre. Onde evitare di fornire
una risposta esclusivamente demagogica alle forti pressioni
esterne e al fine di individuare, al contrario, un percorso
che corrisponda realmente all’interesse di una rilevante categoria
di lavoratori, propone, a nome del suo Gruppo, un rinvio tecnico
dell’esame che consenta di riprendere l’iter
alla luce del parere che la Commissione bilancio potr esprimere
non appena ricevuta la relazione tecnica del Governo. D’altronde,
ricorda, gi l’articolo 1 del testo unificato proposto dal
relatore (al quale ella stessa ha presentato emendamenti)
ha evidenti implicazioni finanziarie e non consente una trattazione
che prescinda da una seria quantificazione degli oneri. Ritiene
peraltro che gi a partire da marted prossimo la Commissione
possa utilmente riprendere l’esame, sulla scorta del parere
reso dalla Commissione bilancio.
Il presidente OSSICINI,
prima di porre ai voti la proposta di rinvio dell’esame a
marted prossimo avanzata dalla senatrice Pagano, chiede se
vi sono dichiarazioni di voto.
Il senatore BEVILACQUA
riconosce che il provvedimento ha implicazioni finanziarie,
non ritiene tuttavia che ci possa interromperne l’iter,
tanto pi che una nutrita delegazione della Commissione si
recher all’estero la settimana prossima nell’ambito di una
indagine conoscitiva sugli strumenti di tutela dei beni culturali.
I successivi appuntamenti politici, dalle elezioni regionali
ai referendum,
inducono altres a ritenere che il proposto rinvio dell’esame
potrebbe essere sine
die. Dichiara
pertanto il proprio voto contrario alla proposta della senatrice
Pagano.
Si esprime invece a
favore il senatore BERGONZI, a giudizio del quale gli elementi
preannunciati dal Governo rivestono carattere essenziale ai
fini di un approfondito esame della questione.
Anche il senatore MONTICONE,
pur esprimendo preoccupazione per l’inevitabile allungamento
dei tempi, ritiene saggio rinviare l’esame del provvedimento,
condividendo l’osservazione della senatrice Pagano sulle innegabili
implicazioni finanziarie dell’articolo 1 del testo del relatore.
Conferma tuttavia l’impegno del Gruppo del Partito Popolare
Italiano a concludere l’esame del provvedimento con rapidit
e seriet, prima delle elezioni regionali.
Il relatore BRIGNONE
si esprime invece contro la proposta di rinvio, osservando
che i dati che saranno trasmessi dal Governo si riferiscono
ad una situazione di fatto superata dalla riforma dei cicli
scolastici. Gli oneri derivanti dall’insegnamento della religione
cattolica vanno infatti ormai valutati in relazione alla collocazione
di detto insegnamento nell’ambito del nuovo settennio di base
e pertanto appare del tutto superfluo attendere la trasmissione
ufficiale della relazione tecnica da parte del Governo.
Il senatore NAVA si
pronuncia invece a favore del rinvio, proponendo tuttavia
di accantonare solo quegli emendamenti che presentano palesi
implicazioni finanziarie (in particolare l’1.5 e l’1.6) e
che potranno pertanto essere pi utilmente approfonditi alla
luce del parere della Commissione bilancio.
Il presidente OSSICINI
non ritiene praticabile il suggerimento del senatore Nava;
avverte pertanto che porr ai voti la proposta della senatrice
Pagano, chiarendo che l’esame non potr tuttavia riprendere
prima di marted 28 marzo, a causa del sopralluogo che una
delegazione della Commissione condurr la settimana prossima
nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di tutela
dei beni culturali nei Paesi europei.
Il relatore BRIGNONE
chiede che tale votazione avvenga per appello nominale.
Il senatore MARRI, anche
a nome del senatore Pace, aderisce a tale richiesta.
Il PRESIDENTE indice
quindi la votazione per appello nominale sulla proposta di
rinviare il seguito dell’esame congiunto.
Rispondono si i senatori:
BERGONZI, BISCARDI, BRUNO GANERI, DONISE, LOMBARDI SATRIANI,
MASULLO, MONTICONE, NAVA, PAGANO e PAPPALARDO; rispondono
no i senatori: BEVILACQUA, BRIGNONE, MARRI e PACE; si astiene
il senatore RESCAGLIO (in sostituzione del senatore Bo).
La proposta approvata
e il seguito dell’esame congiunto quindi rinviato.
AFFARE ASSEGNATO
La politica del Governo
in ordine all’insegnamento della religione cattolica previsto
dal Concordato tra l’Italia e la Santa Sede
(Seguito dell’esame,
ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso
nella seduta del 24 febbraio scorso.
Nel dibattito interviene
il senatore MONTICONE, il quale ricorda anzitutto come, ai
primi accenni di impegno dello Stato nei confronti dell’istruzione
pubblica avviato con le leggi Casati e Coppino, il mondo ecclesiale
abbia inizialmente opposto una forte resistenza, immediatamente
seguita da una pi generale opposizione al sistema politico
dell’Italia liberale. All’inizio del Novecento, il liberalismo
giolittiano assunse invece un atteggiamento pi morbido nei
confronti degli esclusi dal processo unitario, manifestando
maggiore tolleranza e attenzione sia nei confronti dei socialisti
riformisti che dei cattolici, e da tale atteggiamento deriv
tra l’altro un maggiore impegno nei confronti dell’insegnamento
della religione cattolica nella scuola pubblica. Il 1913 vide
poi l’accordo di cattolici e liberali a fini elettorali (il
cosiddetto "patto Gentiloni"), che il senatore Monticone
ritiene tuttavia non abbia avuto effetti positivi per la crescita
del Paese. Esso diede infatti l’avvio ad una pattuizione occulta
fra cattolici e liberali, per effetto della quale lo Stato
si impegn ad impartire, nelle scuole pubbliche, una educazione
sensibile alle istanze cattoliche. Questo rese tuttavia pi
difficile l’affermarsi della formazione religiosa come valore
autonomo nella coscienza dei cittadini e spian la strada,
dopo la prima guerra mondiale e l’avvento del regime fascista,
ad una accentuazione della tendenza pattizia. Nel timore di
una reviviscenza liberale ed agnostica, ovvero dell’affermazione
delle tesi comuniste, la Chiesa accett infatti che il regime
fascista si ergesse a tutela della religione cattolica, sia
pure con uno spirito ben diverso da quello che aveva animato
il patto Gentiloni.
Fu poi il Concordato
del 1929, ricorda ancora il senatore Monticone, ad assicurare
l’insegnamento della religione cattolica nelle istituzioni
scolastiche pubbliche. La Costituzione repubblicana del 1948
super tuttavia l’orizzonte concordatario, testimoniando che
il valore della formazione cristiana era divenuto parte integrante
del substrato civile italiano, al di l degli schieramenti
culturali ed ideologici. Fu tuttavia solo con il Concilio
Vaticano II che tale diversa prospettiva ebbe modo di affermarsi
anche nel mondo ecclesiastico. Dal 1948 al 1965 l’insegnamento
della religione cattolica nelle scuole pubbliche fu infatti
impartito prevalentemente da religiosi, con venature anche
catechistiche, in un contesto che peraltro poteva considerarsi
naturalmente cristiano.
A partire dagli anni
Sessanta, anche a seguito del diverso rapporto fra istituzioni
ecclesiastiche e societ civile affermatosi con il Concilio
Vaticano II, si avvi invece un processo di secolarizzazione
che mut profondamente il contesto sociale italiano offuscandone
i caratteri naturalmente cristiani. In tale ottica, qualunque
forma di catechesi divenne fortemente marcata in senso ecclesiastico
e tacciata di essere volta all’acquisizione del consenso.
Emerse cos, sia da parte dello Stato che da parte della Chiesa,
l’esigenza di rivedere il sistema concordatario, che approd
all’Intesa del 1984. Si registr altres un processo di progressiva
laicizzazione degli insegnanti di religione cattolica nelle
scuole statali ed una corrispondente modifica dei contenuti
dell’insegnamento stesso. Con un approccio assai diverso alla
formazione religiosa rispetto al passato, i nuovi insegnanti
laici di religione iniziarono infatti un percorso didattico
alternativo, partendo dalla realt sociale per arrivare a
valori di fondo unanimemente condivisi, fra cui, in primo
luogo, quelli democratici.
Indi, con la frantumazione
della societ registratasi a partire dagli anni Ottanta, si
definitivamente persa ogni venatura di catechismo nell’insegnamento
della religione cattolica nelle scuole. Al contrario, quasi
a rivalsa storica della mancata partecipazione dei cattolici
alla formazione dell’unit nazionale, l’insegnamento della
religione cattolica ha recato un significativo contributo
alla formazione delle basi dello spirito democratico italiano,
e da parte di una corrente di pensiero cattolica si sostenuto
che l’insegnamento della religione non debba esaurirsi nella
trasmissione dei valori cattolici, ma debba sostanziarsi in
un pi generale insegnamento della cultura religiosa, quale
struttura portante anche di una societ laica.
Il senatore Monticone
conclude il proprio intervento ribadendo che l’insegnamento
della religione cattolica rappresenta ormai una scelta culturale
del tutto indipendente dalla pratica religiosa e, avvalendosi
di contenuti innovativi strettamente connessi alla realt
sociale, reca un arricchimento importante per tutti i cittadini,
indipendentemente dal loro credo religioso. Auspica pertanto
che tale insegnamento non venga marginalizzato dalla riforma
dei cicli scolastici recentemente approvata dal Parlamento,
quasi fosse il residuo di un’epoca storica ormai conclusa.
Il seguito dell’esame
quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA
SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI
Il PRESIDENTE avverte
che la seduta antimeridiana gi convocata domani, mercoled
15 marzo, alle ore 9, non avr pi luogo.
Prende atto la Commissione.
La seduta termina
alle ore 16.
Lascia un commento