Avvenire (27 luglio 2003)


Avvenire – 27 luglio
2003

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La Loggia: sarà un agosto
di lavoro per la Grande Riforma

In Gazzetta Ufficiale la legge sullo
status degli insegnanti di religione. «Risolto in
modo garantista un serio problema»

Da Roma Pier Luigi Fornari

L’ottica del ministro per gli Affari Regionali, Enrico
La Loggia, spazia sulla Grande Riforma in elaborazione nella
CdL. Ma da parlamentare, non dimentica di prendere atto
della felice conclusione dell’iter della norma per l’immissione
in ruolo degli insegnanti di religione, che adesso è
veramente legge: «È comparsa giovedì
sulla Gazzetta Ufficiale, è dunque giusto manifestare
un forte compiacimento». «Sono soddisfatto –
aggiunge – sia come senatore di questa legislatura, sia
come capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama nella scorsa».
Cosa la rende particolarmente contento?
Aver risolto un problema serio, che si trascinava da diverse
legislature e al tempo stesso aver tolto da una lunga situzione
di precariato gli insegnanti di religione cattolica, cosentendo
loro di essere inseriti, come tutti gli altri docenti, nei
ruoli statali.
Un altro aspetto saliente?
Un dato essenziale è il fatto che è stata
mantenuta una procedura indispensabile: il pronunciamento
sull’idoneità all’insegnamento spetta al vescovo
diocesano.
Una approvazione di cui si gioverà tutto il sistema
scolastico?

È estremamente importante e significativo che con
questa legge riaffermiamo l’importanza dell’insegnamento
della religione cattolica come strumento essenziale per
dare ai giovani valori morali, e sociali così come
è da sempre nella nostra cultura.
Una vicenda che risale anche all’altra legisaltura
Allora tentai in ogni modo di impedire che passasse una
legge discriminatoria e lesiva dei diritti degli insegnanti
di religione. Se si fosse compiuto quel quel progetto, la
situazione dei docenti sarebbe stata gravemente compromessa.
E adesso invece?
La legge approvata è di gran lunga più garantista.
E mi ha fatto molto piacere ricevere una lettera di ringraziamento
da parte dello Snadir, il Sindacato autonomo degli insegnanti
di religione.
Torniamo alla politica politicante. Sarà possibile
alla CdL far quadrare il discorso delle riforme? E basterà
il comitato dei saggi?

Sono abbastanza fiducioso che, fatte le scelte politiche,
si possa con i dovuti approfondimenti trasformarle in articolati
compiuti che prendano in considerazione i vari aspetti della
Grande Riforma. Le "squadre di lavoro" sono già
formate e, a fine agosto, saremo nella condizione di tirare
un primo bilancio, per poter arrivare alla presentazione
delle proposte intorno a metà settembre in Consiglio
dei ministri.
I grandi temi?
Forma di Stato, forma di governo, Corte Costituzionale e
Bicameralismo.
Poi si parlerà anche di legge elettorale?
È ovvio che a quel punto, ma solo a quel punto, si
dovrà cominciare a definire le procedure elettorali,
a parte la legge (ordinaria) per le europee che può
anche camminare separatamente.
Ma si farà in tempo a cambiarla per la primavera
2004?

Stiamo studiando una buona modifica, che possa valere fin
dalle prossime europee.
E si potranno contemperare devoluzione e interesse nazionale?
C’è stato qualche equivoco, ma la soluzione mi pare
a portata di mano: sul complesso della Grande Riforma c’è
stata nella CdL una scelta condivisa.
La Corte Costituzionale "regionalizzata" non
esaspererà la situazione?

Penso proprio di no. La presenza di una rappresentanza delle
Regioni, che potrà avvenire anche attraverso il Senato
federale, si giustifica con il fatto che la Costituzione
del ’48 è stata già modificata, e lo sarà
ulteriormente. È quindi maturo il momento per articolare
di più la Consulta, in perfetta armonia con i poteri
del Senato federale.

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