Famiglia Cristiana
n.46
del 21 novembre 1999 – pag.4
- Colloqui
col padre
Docenti
di religione: la dignit negata
(omissis)
Circa
due mesi fa abbiamo pubblicato un ampio servizio sull’ora
di religione. L’argomento era al centro di un infuocato
dibattito politico e culturale in seguito ad alcune dichiarazioni
del ministro Berlinguer. Ora tutto tornato nel silenzio.
Anche del testo presentato dal senatore Occhipinti, sullo
status giuridico degli insegnanti di religione,
non si sa pi nulla. Intanto tutta una categoria di lavoratori
rimane in sospeso, in uno stato di precariet. Sono insegnanti
che devono affrontare un impegno considerevole, di studio,
di preparazione, di dialogo con alunni, genitori, colleghi.
Un impegno vissuto con abnegazione, con entusiasmo, oltre
che con convinzione.
Queste
tre lettere, scelte tra la tante ricevute, parlano da
sole, raccontano in prima persona come ci si sente vivendo
in uno stato continuo di precariet, di incertezza sul
proprio futuro e di poca stima verso la materia insegnata;
che cosa si prova a vedere i propri sforzi, l’impegno
serio di studio e di preparazione, derisi dagli altri
colleghi, non presi in considerazione, talvolta, dagli
stessi alunni. I problemi sonop tanti, legati anche ai
rapporti con le autorit ecclesiastiche. Costantino presenta
due ostacoli giuridici, la cui soluzione mi sembra degna
di considerazione. Suggerisce, inoltre, di costituire
un sindacato per difendere i diritti degli insegnanti
di religione: l’idea buona, perch l’unit di intenti,
oltre che al dialogo e lo scambio di idee, sempre fruttuosa
(mi risulta per che qualcosa di questo genere ci sia:
lo Snadir, per esempio, Sindacato nazionale autonomo degli
insegnanti di religione).
(omissis)