4° Congresso Nazionale Straordinario
IL DIBATTITO CONGRESSUALE
La partecipazione dei delegati al Congresso si è rivelata attiva e costruttiva. Gli interventi sono stati finalizzati alla analisi delle problematiche inerenti la costituzione del nuovo soggetto sindacale, ossia la Federazione Gilda Unams. Il dibattito ha visto gli interventi di Ernesto Soccavo, vice segretario nazionale, il quale ha illustrato alcuni articoli della bozza dello Statuto della nascente Federazione, evidenziando, fra l’altro, come “il nuovo soggetto sindacale non costituisca una preclusione all’attività autonoma dello Snadir, il quale continuerà a mantenere la stessa struttura organizzativa“.
L’intervento del Prof. Salvatore Modica, rientrato nella Segreteria nazionale a seguito delle dimissioni del prof. Alberto Borsò di Milano. Modica ha posto l’accento sul fatto che la costituzione della
Federazione nasce quasi come “una costrizione determinata dall’Aran e dai sindacati tradizionali, i quali, imponendo ai sindacati minori di associarsi, in realtà tendono a restringere il pluralismo sindacale“. Un invito a portare la storia e l’identità dello Snadir all’interno della Federazione, con determinazione e forza, è venuto da Giovanni Plamese, segretario provinciale dello Snadir di Forlì, che ha ribadito come “sia necessario concorrere alla costruzione del nuovo soggetto sindacale in modo chiaro, guardando non solo al numero degli iscritti che ogni forza sindacale potrà avere, ma al progetto che si deve portare avanti nell’interesse del personale della Scuola“. Al dibattito congressuale sono intervenuti anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Federazione Gilda Insegnanti, e
Alessandro Ameli, segretario generale della Confederazione Gilda-Unams. Quest’ultimo ha ampiamente illustrato lo Statuto della nascente Federazione Gilda-Unams evidenziando come oggi nel panorama sindacale italiano si stia “consumando il tentativo di sbaraccare altre realtà sindacali che operano in modo libero e autonomo rispetto alla triplice sindacale. Nonostante ci siamo battuti – ha aggiunto Ameli – per evitare questa «omologazione forzata» ed affermare il pluralismo delle idee, che è ricchezza, alla fine abbiamo dovuto accettare la decisione dell’Aran, e, pertanto, stiamo lavorando insieme allo Snadir, che è la seconda forza
della Federazione, per dare vita a questo nuovo soggetto sindacale nel rispetto dell’autonomia di ognuna delle realtà sindacali associate“.
Rino Di meglio si è invece soffermato sull’articolazione dei vari articoli dello statuto, precisando che
“esso introduce organismi democratici prevedendo il sistema proporzionale per la loro elezione; in particolare Di Meglio ha posto l’attenzione, rispondendo alle varie richieste di chiarimento dei delegati dello Snadir, sul fatto che la Federazione Gilda Unams/Snadir rappresenta il primo vero tentativo di costruzione un soggetto politico sindacale che, da una parte, mette insieme storie ed esperienze diverse, dall’altra lascia piena autonomia gestionale al proprio interno”.
Il dibattito congressuale ha visto altresì gli interventi di Giovanni Ragusa, Marisa Scivoletto, Giuseppe Magro, Domenico Zambito, tutti caratterizzati da un elemento comune: abbracciare l’esperienza della Federazione significa iniziare un cammino che da una parte presenta delle positività, ma che fa registrare anche l’apertura di nuovi orizzonti più complessi e articolati sul piano dell’attività sindacale.
Il Congresso ha concluso i lavori con alcune deliberazioni inerenti lo Statuto Snadir; inoltre, dopo aver preso atto delle dimissioni della segreteria di Milano, ha ribadito e approvato all’unanimità di condividere pienamente l’azione dello Snadir a sostegno della decisione del MPI di ridistribuire nelle altre regioni i posti residuali derivanti dall’esaurimento delle graduatorie in alcune regioni d’Italia
Domenico Pisana
Snadir – mercoledì 28 novembre 2007
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